scritto e diretto da Christina Choe
con ANDREA RISEBOROUGH, STEVE BUSCEMI,J. Smith-Cameron, Ann Dowd e John Leguizamo
USA, 87 minuti(thriller, dramma psicologico)
PREMI:miglior sceneggiatura al Sundance Film Festival miglior regia al Porto International Film Festivalmiglior attrice al Sitges Film Festival.
Nancy, opera prima di
Christina Choe celebrata dalla critica internazionale, apre il RIFF e poi
arriva in sala grazie a Mariposa Cinematografica e 30 Holding.
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Nancy, folgorante debutto al lungometraggio della sceneggiatrice e
regista Christina Choe premiato al Sundance Film Festival e al Sitges
Film Festival, dopo la presentazione del 15 novembre in anteprima italiana come
pellicola d’apertura del RIFF Rome Independent Film Festival arriverà nelle
sale italiane il 12 dicembre grazie a Mariposa Cinematografica e 30 Holding.
Il film, un teso dramma psicologico in cui nulla è quello che sembra, vede
protagonista la pluripremiata Andrea
Riseborough (Birdman, Mandy, Morto Stalin Se Ne Fa Un
Altro, La Battaglia dei Sessi, Animali
Notturni, Oblivion, Black Mirror, ZeroZeroZero) nei panni di una
giovane donna tormentata che decide di presentarsi a quelli che sostiene essere
i propri veri genitori, che la credevano scomparsa da trent’anni.
La Riseborough, interprete dotata e camaleontica dall’impressionante
filmografia, è affiancata da uno straordinario Steve
Buscemi (Fargo, Le Iene, Boardwalk Empire) e da un gruppo di
eccellenti caratteristi del grande schermo con esperienze di assoluto prestigio
nella serialità televisiva: Ann Dowd (The Handmaid’s Tale, The
Leftovers, Masters of Sex), J. Smith-Cameron (Succession, Rectify) e
John Leguizamo (John Wick, Bloodline, E.R.).
Nancy è un racconto intimo e perturbante che esplora con sorprendente
originalità il tema dei legami che uniscono le persone tra loro, e che coglie
con grande potenza l’identità di un’epoca nella quale i confini tra verità e
menzogna si confondono continuamente. Appena premiato per la miglior regia al
Festival Internazionale del Cinema di Porto e forte di interpretazioni intense
e ricche di sfumature, di un ritmo incalzante e di una colonna sonora
ipnotica, Nancy è stato salutato dalla critica internazionale come
uno dei migliori debutti del 2019.
LA SINOSSI DI NANCY:
Nancy (Andrea Riseborough), una ragazza sola e dalla vita difficile, si
presenta alla porta di Leo (Steve Buscemi) ed Ellen (J. Cameron-Smith)
annunciando di essere la figlia che la coppia credeva scomparsa da trent’anni.
Mentre la madre sperimenta la gioia di aver ritrovato la sua bambina, il padre
diffidente teme che possa trattarsi di un pericoloso raggiro. Ma qual è la
verità e cosa conta davvero?
NANCY, UN SUCCESSO CELEBRATO DALLA STAMPA INTERNAZIONALE:
«Andrea Riseborough brilla di luce propria in un dramma psicologico che incolla
allo schermo» (Peter Bradshaw, The Guardian)
«Steve Buscemi e J. Smith-Cameron sono entrambi straordinari: Buscemi per la
maestria nel lavorare sulle sfumature (nasconde un mondo emotivo tra gli
sguardi e i silenzi) e la Smith-Cameron per la profondità del dolore che sa
suggerire anche quando recita una felicità apparente» (Mick LaSalle, San
Francisco Chronicle)
«Christina Choe irrompe sulla scena come una regista che ha molto da dire, una
visione forte e una grande abilità nella narrazione» (Leslie Combemale, Cinema
Siren)
«Davvero – e, ripeto, davvero – un’interpretazione e una storia che vale la
pena di guardare» (Lisa Nesselson, France24)
«Una storia solidamente strutturata che vi porterà a interrogarvi ed
emozionarvi per le anime afflitte sulle quali è incentrata, durante e dopo il
film» (Anna Storm, Film Journal International)
«La presenza scenica travolgente di Andrea Riseborough è così forte da far sì
che Nancy rimanga un dramma sull’identità senza trasformarsi in uno di quei
film d’autore troppo compiaciuti» (Kevin Maher, Times)
«Preparatevi: non succede spesso di trovare un film con un personaggio centrale
così irrecuperabilmente tormentato come Nancy» (Scott Marks, San Diego Reader)
«Nancy si fregia di una serietà di intenti che è un bene raro tra i film
americani contemporanei» (Glenn Kenny, RogerEbert.com)
«Molto ben fatto: ti costringe a prestare attenzione alle sfumature delle
interpretazioni di ogni attore come farebbe uno spettacolo teatrale» (Dana
Schwartz, Entertainment Weekly)
«Andrea Riseborough comunica una confusione esistenziale così intensa che
uscirete dalla sala sapendo di aver visto un lavoro di assoluta maestria» (Sara
Stewart, New York Post)