Diretto da Namik Ajazi e interpretato da Amos Zaharia, Muzafer Zifla e Eva Alikaj, “L’ultima volontà” affronta una delle pagine più nere della storia albanese recente: l’oppressione del totalitarismo comunista e le spietate modalità messe in atto per eliminare tutti i veri o presunti oppositori del regime.
Siamo negli anni Ottanta, i cittadini albanesi vivono nella povertà e nel terrore e lo spietato presidente Enver Hohxa teme che tutti tramino contro di lui, tanto da cominciare a sospettare e a eliminare progressivamente anche i suoi più stretti collaboratori. Tra questi vi è Mentor, capo dei servizi segreti che, un po’ per spirito di servizio, un po’ per il benessere della sua famiglia cui ha tenuto tutto segreto, si è macchiato di una serie di “crimini di Stato” richiestigli dal presidente. Il punto di svolta è quando assiste impotente all’arresto del suo più fidato collaboratore, la cui famiglia, compreso il figlio, amico intimo di suo figlio Martin, viene internata. Intuendo che il prossimo sarà lui, Mentor registra un memoriale in cui racconta, per filo e per segno, gli eventi in cui è stato coinvolto fin dall’alba del regime comunista. Prima di essere arrestato, fa a tempo a consegnare le cassette a Martin, affidandogli la sua “ultima volontà”: far conoscere al mondo la terribile verità sul regime comunista albanese. Comincia così, per Martin l’innocente, fino ad allora ignaro delle nefandezze del regime, un coraggioso viaggio verso l’Italia, approdo naturale dove dare compimento al testamento etico del padre. Ma il regime è vigile e ramificato, e ben presto la Sigurimi, la spietata polizia di Stato, si mette sulle tracce del ragazzo…
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